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Emergenza allevatori Romagna


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Associazione Italiana Allevatori Lazio

Informazioni per gli allevatori

  14/04/2021
“Sala stampa”: zootecnia, agricoltura e cibo su quotidiani, periodici, web ed agenzie – a cura di Camillo Mammarella

Un “hub” Agri 5.0 per realizzare una sorta di “Silicon Valley” dell’agricoltura in provincia di Pavia – Il tema della sostenibilità in agricoltura è all’ordine del giorno, e numerosi progetti nel nostro Paese stanno andando in questa direzione. Di uno di questi parla oggi, mercoledì 14 aprile 2021, il quotidiano economico-finanziario “Il Sole-24 Ore “ (a pagina 18, articolo a firma Micaela Cappellini titolato “Nasce nell’Oltrepò l’hub Agri 5.0, la Silicon Valley dell’agricoltura “) . Vediamo l’inizio del pezzo, che meglio spiega l’iniziativa e i suoi protagonisti: ”Nascerà nell’Oltrepò pavese il nuovo hub  Agri 5.0, un incubatore dedicato alle nuove tecnologie, alla ricerca e all’innovazione applicate all’agricoltura. Lo ha voluto la Regione Lombardia, che con una delibera della scorsa settimana ha messo a disposizione del progetto l’azienda agricola di Riccagioia, di sua proprietà. A gestirlo invece, sotto forma di fondazione, sarà un pool  di grandi imprese e di associazioni del settore: tra i soci fondatori ci sono Tim-Olivetti, Bayer, Bonifiche Ferraresi, Almaviva e Coldiretti, mentre il sostegno finanziario sarà garantito da Intesa San Paolo. L’obiettivo è duplice: da un lato sviluppare le tecnologie dell’agricoltura 4.0, anzi 5.0, come recita il nome stesso dell’hub . Dall’altro lato, creare una vetrina per promuovere la diffusione di queste conoscenze tra tutti gli agricoltori lombardi: ‘Vogliamo trasformare quella di Riccagioia, che è un’impresa agricola di 54 ettari già perfettamente funzionante, in un incubatore e in un’azienda modello – spiega Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia - . La sostenibilità è un principio che non deve essere raggiunto attraverso le imposizioni normative e la tassazione, ma attraverso l’innovazione. Ed è quello che cercheremo di dimostrare con questo hub  5.0”. Il pezzo chiude con alcune dichiarazioni di Paolo Voltini, presidente dei coltivatori diretti lombardi, e con alcuni significativi numeri riferiti alla realtà del settore primario della Lombardia, che vanta diversi primati tra i quali la produzione del 37% del latte italiano, del 42% del riso e del 40% dei prodotti suinicoli nazionali.

Segnalazioni di danni da cinghiali dalle province di Cuneo e Vercelli, da Fortunago (Pv), Vicenza, Padova e Catanzaro – Siamo in primavera ormai inoltrata, ed oltre ai problemi causati dal maltempo i raccolti in molte zone d’Italia sono sotto attacco a causa di ben altra “piaga”, quella cioè dell’invadenza degli ungulati selvatici, che con le loro scorribande provocano numerosi danni. L’elenco delle cronache con protagonisti negativi i cinghiali parte oggi, mercoledì 14 aprile 2021, dal Piemonte, per la precisione dal vercellese e dal cuneese, come informano due testate locali, “La Stampa “ (edizione Vercelli, a pagina 31, a sigla R.S. ) e la “Provincia Granda “ (a pagina 19) che riportano ambedue gli allarmi lanciati dagli esponenti provinciali di Coldiretti, Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, rispettivamente presidente e delegato confederale e che parlano di situazione “vicina al collasso”, non solo per le due province, ma un po' per tutto il Piemonte. Dal Nord Ovest, poi, ci si sposta sempre in Pianura padana, a Fortunago, in provincia di Pavia, da cui proviene la cronaca riportata da “la Provincia Pavese “ (a pagina 25, pezzo siglato A.D. ), che raccoglie l’allarme del sindaco Pier Achille Lanfranchi sulla distruzione dei raccolti da parte di cinghiali (e caprioli). Appelli dei coltivatori diretti sui danni dei suidi selvatici e sul rischio malattie anche dal Veneto (“Il Giornale di Vicenza “, pagina 13, e “Il Gazzettino “ di Padova, pagina 18, articolo a firma Lucio Piva). Infine, non è esente dal problema cinghiali anche il meridione, come ricorda la “Gazzetta del Sud “ (edizione Catanzaro, a pagina 25), con un pezzo da Simeri Crichi che contiene una nuova presa di posizione del consigliere regionale Pietro Molinaro (già presidente di Coldiretti Calabria e con diversi incarichi nel Sistema allevatori – ndr. ).

Prodotti agroalimentari “in stallo” per ristoranti, bar, pizzerie ed agriturismi: agricoltori, allevatori, casari, viticoltori e pescatori in forte sofferenza – Altro problema connaturato alle chiusure messe in atto per contenere la pandemia da Coronavirus  è quello della grande quantità di prodotti invenduti fermi nei magazzini, soprattutto in zone d’Italia che sperano in una fine delle limitazioni per riavviare presto la stagione turistica, con la ripresa delle somministrazioni a tempo pieno in ristoranti, bar, pizzerie ed agriturismi, come nel caso della Sicilia descritto in un breve articolo a firma Orazio Caruso da Catania sulla “Gazzetta del Sud “ di oggi, mercoledì 14 aprile 2021, a pagina 17, dal titolo “Agroalimentare, allarme di Coldiretti “. I coltivatori diretti siciliani sottolineano che, accanto ai ristoratori, sono migliaia anche agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari ad esser andati in sofferenza con le rispettive attività in forte crisi per l’accumulo dei prodotti “invenduti”.


 


Progetto LEO

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"Agra Press" intervista il Presidente A.I.A.

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