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Emergenza allevatori Romagna


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Associazione Italiana Allevatori Lazio

Informazioni per gli allevatori

17/01/2015
Allevatori in festa in Piazza San Pietro

Per l’ottava volta consecutiva l’Associazione Italiana Allevatori (Aia) ha celebrato in forma solenne la festività liturgica di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali e Patrono di tutti gli allevatori, che ricorre il 17 gennaio. Anche in questa edizione della “Giornata dell’Allevatore” organizzata nel centro mondiale della Cristianità circa 4mila allevatori provenienti da tutta Italia sono convenuti a Roma, già dalla mattinata di sabato 17 gennaio 2015, per allestire la ormai tradizionale “fattoria sotto il cielo” di fronte al colonnato del Bernini, nella quale hanno portato una rappresentanza delle principali razze allevate nel nostro Paese, prima di assistere all’interno della Basilica di San Pietro alla Messa celebrata dal Cardinale Angelo Comastri. “La memoria liturgica del nostro Patrono, Sant’Antonio Abate – ha ricordato il presidente dell’Aia Pietro Salcuni - è per noi allevatori uno stimolo a rinnovare l’impegno a favore della collettività attraverso il nostro lavoro e questo pellegrinaggio a Roma ne è un segno tangibile”. La festività di Sant’Antonio Abate è ancora oggi una delle ricorrenze più sentite nelle campagne italiane. In questa giornata da sempre si benedicono le stalle e gli animali, ma oltre che un momento di festa è anche una pausa di preghiera e riflessione. La devozione degli allevatori verso questo Santo taumaturgo è antichissima e si perde nella notte dei tempi, testimoniata dalle immagini e dalle sue statue votive che tutt’oggi si trovano esposte all’esterno delle aziende agricole a protezione di uomini, mandrie, raccolti ed attrezzature di lavoro. Il Presidente dell’Aia ha anche preso spunto dalle parole pronunciate in altre occasioni dal Santo Padre, Papa Francesco, che ha ricordato come siamo “tutti custodi della Creazione”. Parole che – ha detto tra l’altro Salcuni – “sono un monito per vivere la nostra attività quotidiana con gioia e costante attenzione per l’ambiente che ci è stato affidato. La nostra devozione in Sant’Antonio Abate – ha concluso il Presidente degli allevatori italiani – è segno di una fede antica, profondamente connessa alla radice cristiana della famiglia contadina”.
Un momento di festa a cui ha partecipato anche il Presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, per sottolineare l'attualità della figura di Sant'Antonio e il suo profondo legame con il mondo agricolo.

La forza e la modernità di un Santo

Nell’iconografia della Chiesa il Santo – lo ricordiamo - è quasi sempre effigiato con a fianco il maialino. Per questo nella religiosità popolare il maiale cominciò ad essere associato al grande eremita egiziano (vissuto tra il 250 ed il 356 d.C.) che in breve tempo divenne il protettore degli animali domestici. L’evento promosso dall’Aia in San Pietro, che anche quest’anno ha potuto contare sulla presenza del Cardinale Angelo Comastri, vicario generale di Sua Santità, conferma l’importanza di perpetrare una manifestazione che non è folclore e semplice ritualità, ma assume ogni volta una valenza nuova, intercettando aspetti della vita quotidiana di ognuno di noi che sono quindi sempre in divenire, e contengono in sé un messaggio che rinnova la modernità dell’esempio di Sant’Antonio Abate. Un messaggio fatto di forza interiore, preghiera e dedizione nel compiere le varie attività della vita quotidiana. Ed anche quest’anno nell’omelia non sono mancati i riferimenti ai fatti di attualità con alcune riflessioni dedicate al tema della ricerca della pace. Le vite dei Santi ci insegnano – ha ricordato Comastri – che solo portando Dio nel cuore e ponendolo al centro della propria vita quotidiana è possibile provare felicità e gioia. “Prego per voi allevatori che siete tutti i giorni a contatto con la Natura che dà pace, affinchè la vostra vita vi parli di Dio, perché in Lui troverete la serenità. Mai come oggi infatti c’è bisogno di persone di pace, che portino questo valore nella società”. Alla fine della Messa, che quest’anno è stata accompagnata dai canti della Corale Ludus Vocalis di Ravenna, la “Giornata dell’Allevatore” si è conclusa in Piazza Pio XII con la tradizionale benedizione di uomini e animali, circondati da cavalli, cavalieri e carrozze che hanno sfilato lungo Via della Conciliazione, sulle note della Fanfara dei Lancieri di Montebello.

                       


 


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