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05/06/2024
Comunicato Tecnico FedANA
FedANA è la federazione delle associazioni nazionali di razza e specie dotate di libro genealogico in Italia. FedANA raggruppa 15 enti selezionatori, 8 comparti produttivi, 9 specie animali con oltre 150 razze di animali domestici, allevate in oltre 30.000 allevamenti iscritti a libri genealogici e programmi genetici, tutti riconosciuti dal MASAF. A tutt’oggi FedANA è la più ampia federazione di enti selezionatori esistente in Europa e ci risulta anche nel mondo. Gli enti selezionatori che aderiscono a FedANA da anni, grazie anche ai progetti PSRN–sottomisura 10.2 hanno di fatto ripensato agli obiettivi di selezione e raccolto prima, e definito e selezionato poi, misure dirette per calcolare gli impatti ambientali degli allevamenti e dei singoli animali in produzione zootecnica. Pertanto, 1) FedANA ed i propri soci, a nome degli allevatori, ricordano che gli animali non “mangiano” carbonio fossile, ma il carbonio biogeno contenuto nelle piante e quindi non sono responsabili dell’aumento dell’effetto serra e dei cambiamenti climatici (Buttazzoni L., 2023 ). 2) FedANA ed i propri soci, a nome degli allevatori, ricordano che la zootecnia in Italia rappresenta solo il +5,18% delle emissioni totali del paese (ISPRA, 2022) che ammontano a 381.248 Kt di CO2eq (ISPRA, 2022), il rimanente 94,82% delle emissioni totali derivano da ambiti extra zootecnici. Infatti, secondo l'ISPRA, le emissioni agricole italiane nel 2022 hanno costituito l'8,57% del totale, per il 60,44% di fonte zootecnica. Le emissioni zootecniche sono costituite per l'89% da Metano (68,15 enterico e 20,85 da reflui). Quindi il Metano di fonte zootecnica rappresenta da solo quasi il 54% delle emissioni climalteranti di fonte agricola. 3) FedANA ed i propri soci, a nome degli allevatori, ricordano che grazie alla attività zootecnica si gestiscono e mantengono prati e pascoli che immobilizzano oltre 7.300 kt CO2eq (-1,93% delle emissioni totali), pertanto, il bilancio netto della zootecnia scende a +3,25% (5,18% - 1,93%; ISPRA, 2022 ). 4) FedANA ed i propri soci, a nome degli allevatori, ricordano che a partire dal 2016 ricercatori dell'Università di Oxford hanno messo a punto una nuova metrica (GWP*) che tiene conto della diversa sopravvivenza dei gas climalteranti in atmosfera, diversa dalla metrica utilizzata dall'IPCC (GWP). Questa nuova metrica è stata ufficializzata dalla FAO il 23 settembre 2023 con il volume "Methane emissions in livestock and rice systems ". 5) FedANA ed i propri soci, a nome degli allevatori, ricordano che il metano ha una emivita di 10 anni, e in 80 anni sparisce del tutto dall'atmosfera, lasciando anidride carbonica di origine non fossile. Questo significa che il metano non si accumula in atmosfera e anzi, ad emissioni costanti tende ad un equilibrio di concentrazione e di effetto sul clima. Non solo: poiché non si accumula in atmosfera, la diminuzione delle emissioni di metano in atmosfera non si limita a "rallentare" il riscaldamento climatico (come l'anidride carbonica), ma contribuisce efficacemente a raffreddare il Pianeta. 6) FedANA ed i propri soci, a nome degli allevatori, ricordano che il metano di origine zootecnica pur costituendo il 41,4% del metano totale e il 4,6% delle emissioni nazionali e sapendo che ha una velocità di degradazione in atmosfera (emivita) di 10 anni rispetto ai millenni della CO2, dal 2010 al 2020 gli allevamenti italiani risultano in credito e non in debito di CO2 equivalente con –48.759 Mt CO2eq (Cureddu et al., IJAS, 2023 ). 7) FedANA ed i propri soci, a nome degli allevatori, ricordano che è infatti possibile ridurre drasticamente le emissioni di Metano enterico con l'uso di additivi alimentari (già approvato il 3-NOP) ed è possibile abbattere il metano da reflui mediante la produzione di Biogas. Inoltre, il miglioramento genetico per l'efficienza di conversione alimentare ha un forte effetto sulla riduzione delle emissioni enteriche e molti enti selezionatori si stanno dotando di indici genetici per la riduzione delle emissioni di metano enterico selezionando gli animali più efficienti a livello ruminale. Da ultimo va detto che, mentre a livello globale il numero di ruminanti è in aumento, in Europa è calato dal 2012 al 2022 del - 3,5%, e in Italia dal 2010 al 2020 addirittura del - 6,12%. 8) FedANA ed i propri soci, a nome degli allevatori, ricordano che recenti studi svoltesi nei paesi del nord Europa hanno dimostrato che la riduzione del 74-80% di vacche da latte e il 90% di bovini da carne, ovicaprini e suini ha determinato un crollo dal 49% al 14% di autosufficienza alimentare in Norvegia e dal 55% al 22% in Svezia, con l’aggiunta rispettivamente di una riduzione del 59% e 43% di perdita del valore lordo della produzione (Sverdrup H. U., 2023 ). 9) FedANA ed i propri soci, a nome degli allevatori, ricordano che necessitiamo di metodi di valutazione degli impatti ambientali più completi e complessi visto che gli attuali non riescono a cogliere la complessità dell’agricoltura e zootecnia, sovrastimando i danni dell’allevamento e risultano perciò inadatti alle decisioni politiche (Sverdrup H. U., 2023 ). 10) FedANA ed i propri soci, a nome degli allevatori, ricordano che è necessario includere gli impatti che vanno oltre le aziende agricole in termini di paesaggio, coesione sociale e benefici per la società (Sverdrup H. U., 2023 ). Informazioni: Federazione delle Associazioni Nazionali di Razza e Specie-FedANA, e-mail info@federazioneana.it .
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