30/04/2013
Aia for Africa
Tre giorni di visite tecniche, seminari e incontri bilaterali fra il Sistema allevatori e un gruppo di ambasciatori africani per sviluppare politiche di collaborazione e sviluppo. Un seminario organizzato dall'Aia con la collaborazione della Fiera di Foggia per incontrare un gruppo di ambasciatori africani provenienti da Angola, Costa d'Avorio, Eritrea, Lesotho, Sudan, Tanzania e Zimbabwe ed illustrare loro le possibilità di collaborazione tecnica con l’Italia. Già dal 1° maggio i primi ospiti arriveranno a Foggia per iniziare le visite tecniche, che coinvolgeranno alcuni allevamenti pugliesi, dove gli ambasciatori avranno modo di conoscere le modalità con cui vengono prodotti alcuni dei prodotti tipici del territorio e scoprire il lavoro di assistenza tecnica e di controllo delle produzioni che sta dietro ad ogni stalla italiana. Un lavoro che i tecnici dell'Aia svolgono effettuando visite periodiche nelle aziende iscritte al Sistema allevatori e che rappresenta il primo tassello del processo di tracciabilità che va dalla stalla alla tavola. Nella mattinata di venerdì in Fiera ci sarà l'incontro tecnico fra Aia e il gruppo di ambasciatori africani, al quale parteciperanno il presidente dell'Associazione italiana allevatori (nonché presidente dell'Associazione regionale allevatori della Puglia), Pietro Salcuni, il direttore generale dell'Aia Paolo Scrocchi, il direttore tecnico Riccardo Negrini e il presidente dell'Apa di Foggia Sergio Pompa. In questi quasi 70 anni di storia Aia ha maturato una grande esperienza nel settore delle produzioni animali e da sempre l’Associazione italiana allevatori si è messa a disposizione dei Paesi in via di sviluppo per far crescere la zootecnia in queste aree, affiancando alle tradizioni locali le conoscenze tecniche che fanno parte del Dna di Aia con l’obiettivo di garantire alle popolazioni africane un’alimentazione sempre più ricca e bilanciata, grazie al miglioramento dell’allevamento e della sicurezza alimentare dei prodotti di origine animale. I progetti che hanno visto impegnata l’Aia riguardano la formazione del personale tecnico africano, sia in Italia che nei Paesi di provenienza, per trasferire il nostro know how, sia sotto il profilo della gestione zootecnica del bestiame che del suo miglioramento genetico. Interventi che hanno sempre un approccio di filiera e che partono dagli aspetti agronomici legati alla disponibilità di risorse foraggere autoctone per arrivare alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti di origine animale. Aia ha già avviato progetti in Algeria, Mauritania, Tunisia, Marocco, Costa d’Avorio, Eritrea, Gabon, Rwanda, Uganda, tanto per citare alcuni Paesi che hanno conosciuto i tecnici del sistema allevatori. Un impegno che ha spesso visto l'Associazione al fianco del ministero degli Affari esteri, a testimonianza della credibilità che Aia ha saputo conquistare sul campo e della voglia di condividere questo sapere con gli allevatori di tutto il mondo.
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