|
|
08/08/2022
Tradizionale Festa della Podestaria. Meraviglia di Arav per l’assenza di capi alla rassegna!
“La pressoché totale assenza di allevatori a questo evento, che ha sempre visto una quarantina di aziende partecipanti alla Rassegna zootecnica di bovini da latte, desta grande preoccupazione. È il primo segnale di come gli allevatori stiano iniziando a stancarsi di una situazione che, nel tempo, si è aggravata a causa di una somma di fattori: dalla presenza dei selvatici, ai problemi istituzionali, rimasti irrisolti negli anni, fino alle difficoltà di gestione delle aree a pascolo ed a quelle determinate dalle miopi normative che limitano l’attività in malga nelle aree a parco. A ciò si aggiunge lo stato in cui versa, da fine 2021, la zootecnia in termini di costi di produzione e dell’energia, fortemente esacerbati dal conflitto bellico in Ucraina e dalla siccità”. Con queste parole il presidente di Arav, Floriano De Franceschi (nella foto – ndr. ), alquanto sconcertato per l’accaduto, è intervenuto - nella mattinata di sabato 6 agosto scorso - alla tradizionale Festa della Podestaria, nel cui ambito si svolge l’attesa Rassegna zootecnica di bovini da latte, una vera festa non solo per il paese o per il Veronese, ma per il Veneto e, persino, per le regioni contermini. Una preoccupazione, dunque, che parte dal mondo allevatoriale, ma che deve estendersi all’intera comunità ed alle Istituzioni, a tutti i livelli, che dovrebbero tempestivamente agire per invertire questa allarmante tendenza. “Le difficoltà dei nostri allevatori – sottolinea il presidente De Franceschi – si riverberano sui cittadini e sull’economia dei territori. Il nostro lavoro, specie in alpeggio, ma più in generale in montagna, infatti, ha importanti effetti sull’indotto turistico ed enogastronomico. L’esasperazione raggiunta è il frutto di una concreta mancanza di snellimento degli adempimenti, ma in primo luogo in queste aree di un’incontrollata diffusione dei selvatici, in primis lupi e cinghiali, che stanno devastando gli allevamenti e rappresentano per gli allevatori una minaccia alla quale chi poteva, e doveva, non ha voluto finora dare risposta”. Gli allevatori sono stremati e comincia a venir meno in loro la voglia di continuare a combattere. “La passione che è alla base del nostro lavoro ci permette di andare avanti – aggiunge il presidente De Franceschi – ma non può durare in eterno. Dobbiamo essere messi nelle condizioni di tornare ad essere i custodi del territorio, quindi al centro di tutte le attività rurali. Alle predazioni da lupo, oltre 90 negli ultimi mesi in Lessinia, si aggiungono i danni prodotti nel territorio da cinghiali ed ora anche dalle marmotte”. La siccità, sembra riportarci ad un nuovo periodo di carestia, determina l’impossibilità di tenere gli animali al pascolo, perché i pascoli sono letteralmente bruciati, quindi è necessario tornare in pianura: in virtù di queste straordinarie circostanze, non devono esserci problemi rispetto agli obblighi minimi di pascolamento per accedere ai premi stabiliti dalla Misura 13 del PSR. Senza dimenticare che in questi territori le malghe sono soggette a vincoli stringenti, non in linea con le volontà imprenditoriali di sviluppare l’attività di allevamento in modo consono, limitandone la crescita sia economico-reddituale che genetica delle razze allevate. A tal proposito, non dobbiamo dimenticare che il Veneto è una regione ad alta vocazione zootecnica, fortemente evoluta per la produzione di latte. La richiesta di Arav è schietta e va unicamente nella direzione della semplificazione, come ha ricordato il presidente De Franceschi: “Meno cavilli, più facilità nel dare il via ad innovazioni sostenibili sotto il profilo ambientale ed economico ma, prima di tutto, l’attuazione di un Piano nazionale per la difesa dal lupo di agricoltori ed animali allevati: c’è bisogno dell’impegno reale, non più procrastinabile, delle Istituzioni nel definire misure adeguate, anche attingendo da quanto stanno facendo altri Paesi, a partire da Francia e Svizzera! Gli allevatori sono stanchi dei proclami, servono azioni concrete per risolvere i problemi da anni all’attenzione dei rappresentanti di cittadini ed Istituzioni” (Comunicato stampa Arav – Informazioni: ufficiostampamc@gmail.com, Matteo Crestani ).
|