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Emergenza allevatori Romagna


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Associazione Italiana Allevatori Lazio

Informazioni per gli allevatori

  13/05/2024
Suinicoltura: redditività ancora in crescita

Anche ad aprile l’allevamento suinicolo italiano mostra un andamento positivo della redditività. L’indice Crefis (www.crefis.it ) per il ciclo chiuso segna infatti +0,7% rispetto al mese precedente e +26,5% a livello tendenziale. La favorevole situazione del comparto è dovuta sostanzialmente alla flessione dei costi per l’alimentazione dei capi, e nonostante il calo della quotazione dei suini da macello pesanti destinati al circuito tutelato che, sempre ad aprile, è scesa a 2,077 euro/kg (-1% rispetto a marzo e -7% rispetto ad aprile 2023). Procede positivamente anche l’andamento della redditività degli allevatori impegnati nel ciclo aperto: ad aprile l’indice Crefis delle scrofaie è salito del 2,7% a livello congiunturale e del 37,2% rispetto allo scorso anno, grazie all’aumento delle quotazioni dei suinetti da 7 kg che hanno raggiunto il prezzo record  di 81,583 euro/capo (+2,8% la variazione mensile e +15,8% il dato tendenziale) e al calo dei costi alimentari. Sempre nel periodo preso in esame, per la fase di svezzamento si registra un indice Crefis di redditività in salita mensile del 5,3% ma la variazione rispetto al 2023 è negativa (-0,9%). A favorire questo andamento è stata la crescita dei prezzi dei suini da 40 kg che, ad aprile, hanno raggiunto i 3,975 euro/kg, segnando +4,4% rispetto a marzo e +2,4% rispetto allo scorso anno. Anche la fase di ingrasso, ad aprile, mostra un incremento di redditività rispetto al mese precedente del 2,4% (+3,7% la variazione tendenziale). Dati favorevoli, ad aprile, sul fronte della redditività della macellazione suinicola italiana. Il comparto, sorretto dall’aumento dei prezzi delle cosce fresche per Dop, mostra un indice Crefis a +0,6% su base mensile e +5,7% rispetto al 2023. Come accennato, a sostenere la redditività della macellazione è stato l’aumento delle quotazioni delle cosce fresche pesanti destinate al prodotto tutelato che sono cresciute, rispetto a marzo, dello 0,3% attestandosi a 6,005 euro/kg; la variazione tendenziale risulta però negativa e pari a -1,8%. Risultano in calo invece le quotazioni delle cosce fresche pesanti destinate al prodotto generico che, ad aprile, hanno perso l’1,9% su base mensile, scendendo a 4,725 euro/kg; anche il dato su base annua è in calo e pari a -8,3%. Negativo l’andamento dei prezzi dei lombi che sono diminuiti per entrambe le tipologie di prodotto: la quotazione del taglio Padova è scesa del 2,6% mese su mese attestandosi a 4,675 euro/kg (-3,6% la variazione tendenziale) mentre il prezzo del taglio Bologna si è fermato a 4,325 euro/kg, calando dell’8% rispetto allo scorso mese ma mantenendo una variazione tendenziale positiva (+ 0,6%). Fermo ad aprile il mercato dei prosciutti. Il Prosciutto di Parma pesante stagionato 12 mesi ha fatto registrare una quotazione stabile a 10,500 euro/kg; la variazione tendenziale è negativa (-1,9%). Immutato anche il prezzo del prosciutto non tipico della tipologia pesante che in aprile risulta fermo a 8,600 euro/kg; il raffronto con i valori dello scorso anno è peraltro favorevole e pari a +4,2%. Grazie alla situazione favorevole dei costi di acquisto delle cosce fresche a inizio stagionatura, la redditività dei prosciutti Dop stagionati 12 mesi risulta in crescita congiunturale dell’1,6%; la variazione tendenziale è però negativa (-15,4%). Resta stabile invece, rispetto allo scorso mese, la redditività del prodotto pesante non tutelato, che mostra una variazione tendenziale positiva (+0,7%). Il differenziale di redditività tra le due tipologie di prodotto rimane a favore dei prosciutti Dop e pari a +2,6%. Informazioni: Ufficio stampa - Stefano Boccoli, e-mail ufficiostampa@crefis.it .


 


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